Stereometrie
1998/2008, materiali vari, dimensioni varie
Ciclo di sculture di carattere geometrico. Spesso costituite da icosaedri semplici o stellati, realizzati sfruttano la proprietà di alcuni solidi regolari di autosostenersi tramite tensione interna. Questi oggetti di origine platonica hanno in potenza uno sviluppo infinito e rimangono per me il seme di ogni forma a venire.
(Stefano Bonacci)
«Tra le opere più emblematiche di quella sua stagione di ricerca, un’opera come Ponte (1997) declinata in successive versioni fino al 2005, rivelava ampiamente il suo interesse per la natura, ma anche per una filologia artistica che si estendeva dal mondo classico a quello rinascimentale e infine a quello scientifico e plastico della contemporaneità. Ciò divenne ancora più evidente con le ‘stereometrie’ attuate sul corpo idealizzato, come pure su quello stesso dei solidi geometrici. Questa nuova fase di lavoro nasceva da una riflessione interiore sull’idea di forma non intaccabile da contingenze storiche, ma capace di attraversare il tempo senza corrompersi, evidenziando in tal modo la sua essenza armonica.»
(Tratto dal testo critico di Bruno Corà per il catalogo della mostra personale di Stefano Bonacci "Still life", Centro culturale di Segrate, 2019)