Sculture specchianti

1998/2019, acciaio inox, specchi, varie misure

La prima opera realizzata con piccoli specchi quadrati disposti sul pavimento a tracciare una lunga griglia prospettica risale al 1998. Nel 2000 ho rivestito la finestra di una vecchia casa abbandonata con un mosaico di specchi, creando così un varco, nel medesimo tempo chiuso e aperto.  Nel 2004 su invito di Mauro Panzera costruivo un grande trampolino di specchi sospeso sul paesaggio toscano, un "ponte" verso il cielo e la natura. 
Nel  telaio della porta "Open", realizzata nel 2005 per il Burghley Sculpture Garden (oggi a Madrid), un rivestimento specchiante annulla la materia, creando una soglia invisibile sul mondo visibile. La "Macchina degli specchi" infine, realizzata nel 2016 su modello di un cavalletto da pittore, crea inquietanti e ludiche simmetrie dello spazio in base alla posizione assegnata agli specchi.

(Stefano Bonacci)